ITALIANESI

Regia Saverio La Ruina

Interpreti Saverio La Ruina

Inizio 23/02/2013, 21:00 | Fine 23/02/2013, 21:00
Produzione Scena Verticale

ITALIANESI

Premio UBU 2012 “Migliore attore”
Nomination Premio UBU 2012 “migliore testo italiano”
Premio Enriquez 2012 per la drammaturgia
Premio Antonio Landieri 2012 “Migliore attore”
Menzione speciale al Premio Internazionale Teresa Pomodoro 2012

di e con Saverio La Ruina
musiche originali eseguite dal vivo Roberto Cherillo

sabato 23 febbraio 2013 ore 21.00
domenica 24 febbraio 2013 (due repliche) ore 18.00 e ore 21.00
presso il Teatro Immediato – via Gobetti, 29 – Pescara

La Stagione CONFINI del Teatro Immediato prosegue con un appuntamento d’eccezione e per questo imperdibile. Tre repliche del pluripremiato spettacolo ITALIANESI di Saverio La Ruina, vincitore del premio UBU 2012 come “Migliore attore”. Lo spettacolo andrà in scena sabato 23 febbraio ore 21 e domenica 24 febbraio ore 18 e ore 21. Ispirato a storie vere, Italianesi è la narrazione di una tragedia dimenticata, inaudita, rimossa dai libri di scuola e consumatasi poco distante da noi, in un tempo molto vicino.
Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime.
Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
Saverio La Ruina nello spettacolo è Tonino, un sarto che interloquisce, con squisita, disarmata gentilezza con il pubblico, raccontando la vicenda dimenticata degli italiani d’Albania. Materializza un dramma della mancanza d’identità, portandoci in terra di mezzo, dove l’individuo deve resistere alla scoperta di non avere nessuna radice, nessuna certezza, neppure illusoria. Accompagnato dalle note di Roberto Cherillo, che riempiono le pause di silenzio, il protagonista non si lamenta, non accusa, si rivolge alla platea con fare timido, sommesso senza di retorica.

Testo selezionato per il progetto Face à Face / Parole d’Italia per scene di Francia e presentato in forma di lettura scenica al Theatre de la Ville di Parigi e al festival ActOral di Marsiglia.
La prima stesura del testo è giunta nella cinquina dei finalisti al Premio Riccione per il Teatro 2011.
Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta radiofonica nell’ambito di Radio 3 in Festival il 13/04/12.

SCENA VERTICALE. Scena Verticale nasce nel 1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina e Dario De Luca, direttori artistici del gruppo. La compagnia vede da subito una grande attenzione di pubblico e critica. Per l’interpretazione e la drammaturgia di Dissonorata, Saverio La Ruina riceve due Premi UBU 2007 nelle categorie “Migliore attore” e “Migliore testo italiano” ed è nella terna dei finalisti al Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 nella categoria “Migliore interprete di monologo”. Il testo dello spettacolo riceve inoltre una segnalazione speciale al Premio Ugo Betti 2008 per la drammaturgia. Per La Borto, Saverio La Ruina, autore / regista / interprete di questo spettacolo, riceve il Premio UBU 2010 per il “Migliore testo italiano” e una nomination nella categoria “Migliore attore”. Nel giugno 2010, per il percorso drammaturgico di Dissonorata e La Borto, Saverio La Ruina riceve inoltre il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010. Nel 2010 riceve il Premio Speciale UBU per il Festival Primavera dei Teatri.

DALLA RASSEGNA STAMPA

Linus | Renato Palazzi | 15.03.2012
Se qualcuno ancora non lo conosce, deve sapere che Saverio La Ruina si sta avviando a diventare un Eduardo dei nostri giorni, con la stessa acutezza interpretativa, con la stessa felicità nel racchiudere in una smorfia, in un’intonazione tutto il senso di un’intera vicenda, con lo stesso dono di attuare una scrittura finalizzata alla recitazione, ma perfettamente in grado di cogliere le più minute sfumature della vita….. Come Eduardo, appunto, Saverio sa usare un alfabeto di piccoli gesti allusivi, in grado di arrivare dove non arriva la parola. Come Eduardo, manifesta un affetto per i suoi personaggi che è il riflesso di una più alta comprensione per l’uomo. E il suo dialetto è un impasto morbido e duttile, come una musica interiore.

Il sole 24 ore | Renato Palazzi | 12.02.2012
Grande, grandissimo Saverio La Ruina, un condensato di bravura e di alto senso poetico, capace di condurre passo passo lo spettatore – per accenni, per piccoli gesti – dentro l’anima di un personaggio, come forse solo Eduardo e pochi altri hanno saputo fare.

Corriere della Sera | Magda Poli | 19.09.2012
Saverio La Ruina, in una lingua calda e pastosa che scivola in un dolce accento, con la sua capacità di lettura antropologica, con il suo senso della poesia e del ritmo, da vita a un monologo che proprio perché porto con una mitezza disarmante, con i toni sfumati e lievi dell’acquarello, riesce ad acquistare la forza di un’incisione di Goya. Il suo Tonino è un uomo remissivo, di quell’ingenuità che non sa vedere il male nella sua interezza e crede e spera, mantenendo sempre saldo il timone della sua calda umanità…

La Repubblica | Anna Bandettini | 04.12.2011
Tonino, l’italiano “albanese” in un bel lavoro di Saverio La Ruina
Una storia umana bella, che in pantaloni di flanella grigia, gilerino blu, La Ruina dice con tempi lenti, gesti precisi: una grande recitazione che eleva il racconto a una dimensione fortemente simbolica. Che è quello che lo rende speciale…

Corriere di Bologna | Massimo Marino | 07.08.2012
[…] Si chiudeva con quel fenomeno che è Saverio La Ruina in Italianesi, storia dolente, di grande fascino e umanità, degli italiani rimasti prigionieri in Albania per quarant’anni dopo la guerra: una lezione di recitazione in cui, anche grazie alla vicinanza, ogni pausa, feriva, teneva col fiato sospeso, conquistava. […]

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INFO E PRENOTAZIONI
TEATRO IMMEDIATO, VIA GOBETTI, 29 – PESCARA
Tel. 085.4222808 cell. 333.6530249
www.teatroimmediato.it info@teatroimmediato.it

Biglietti
Unico: 15 euro
tessera associativa: 2 euro

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