“NOSTALGIA SENZA OGGETTO”: DOMENICA LA CULTURA DEI LEGAMI RICORDA DIANA CONTI

Domenica penultimo spettacolo del festival “La cultura dei legami”, ideato e diretto da Edoardo Oliva del Teatro Immediato.

L’appuntamento è per domenica 8 aprile alle 21, all’Auditorium Petruzzi  di Pescara, con lo spettacolo “Nostalgia senza oggetto“.

Un tributo a Diana Conti, misconosciuta poetessa pescarese dal gran talento prematuramente scomparsa nel 2009.

E l’ingresso all’evento sarà gratuito.

Un concerto per voci, musica ed effetti sonori  che vede protagonisti sul palco Vincenzo Mambella ed Edoardo Oliva (voci), Marco Di Battista (piano), Carmine Ianieri (sax), Globster (elettronica ed effetti sonori). Le scene sono di Francesco Vitelli, e la regia di Edoardo Oliva.
Diana Conti, finalista al premio Camaiore nel 1989, pubblicò nel 2005 il poemetto poetico “Nostalgia senza oggetto” che racchiude le sue opere poetiche più significative: Discordanze angolari, La donna infinita e Nostalgia senza oggetto che dà il nome all’intero componimento.
Tra i vari livelli possibili di lettura del poemetto affiorano, in particolare, i riferimenti simbolici alla mitologia e all’antropologia culturale: la mitologia olimpica esprime il superamento della “religione mediterranea” e del “culto della Grande madre”, la vittoria delle divinità celesti, con un marcato carattere maschile, sulle divinità e forze Ctonie, legate alla profondità della terra e dell’Oceano, e aventi un carattere femminile. L’ accentuazione dell’aspetto olimpico implica una rimozione dell’aspetto ctonio-agrario e la natura ne esce desacralizzata, distaccata dalla “Grande Madre” ma ugualmente lontana dalle figure maschili.

Alla fine gli Oracoli tacciono, la Pizia muore, e gli uomini sono abbandonati a se stessi, alle loro incertezze e alla loro invincibile solitudine.

E l’Io è il traguardo storico di questa precarietà, testimoniato nel testo dall’uso costante del pronome della prima persona singolare.

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