LA STANZA

Regia Teatrino Giullare

Interpreti Teatrino Giullare

Inizio 18/02/2011, 21:00 | Fine 18/02/2011, 21:00

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TEATRINO GIULLARE

La stanza

di Harold Pinter

interpretato e diretto da Teatrino Giullare
traduzione di Alessandra Serra
scene e maschere Cikuska
Una produzione  Teatrino Giullare
CSS- Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia

 

All’interno della finestra di un palazzo di periferia, macchiato dall’ombra di una presenza misteriosa, si svolgono vicende umane di solitudine, insicurezza, pericolo incombente dai risvolti comici ed inquietanti. Un testo prototipo di molti dei temi che dominano l’opera di Pinter: una donna chiusa in un appartamento di un oscuro caseggiato e il suo silenzioso marito sentono la loro casa minacciata da presenze enigmatiche, da sospetti e preoccupanti personaggi in stato di guerra psicologico. L’aria della stanza si addensa, si carica di incertezza, di ansia, di violenza. In bilico tra realtà e finzione, tra falso e vero, 2 attori danno vita a 6 personaggi dando modo ai protagonisti di manifestare la propria ambiguità attraverso maschere iperrealistiche in grado di deformarsi e sorprendere, in un vortice di apparizioni che amplifica l’enigma e l’attualità del testo.

 

TEATRINO GIULLARE, vincitore del premio Ubu, fondato e diretto da Giulia D’Allongaro ed Enrico Deotti, ha come costante della propria ricerca teatrale l’idea di attore artificiale, di esplorazione dell’espressività tramite il limite fisico ed una originalità che lo ha portato, dal 1995 ad oggi, a realizzare allestimenti teatrali, mostre e laboratori in tutta Italia e in molti paesi del mondo (Europa, Canada Argentina Uruguay, Bielorussia, Pakistan, India, Canada, Iran, Israele, Egitto, Kenia).

 

Estratti dalla rassegna stampa

 

Affascinante.
Masolino D’Amico, La Stampa

Con grande fedeltà al testo i due interpreti ne fanno una sorta di favola dei Grimm, crudele certo, ma giustamente ovattata e leggibile da tante prospettive diverse. Gianfranco Capitta, Il Manifesto

I due interpreti, fedeli alla loro poetica e all’uso di oggetti di un originalissimo teatro, spingono su uno straniamento capace di rendere tutto “fuori misura”, grazie all’uso di bellissime maschere inquietanti che celano i volti e creano sottili distorsioni sensoriali nello spettatore.  Andrea Porcheddu, Delteatro.it

Uno spettacolo affascinante. Magda Poli, Corriere della Sera

Un universo terremotato per raccontarci la violenza quotidiana di esseri mostruosi, resa reale paradossalmente da gesti astratti, da una recitazione straniata che lascia il segno. Maria Grazia Gregori, Delteatro.it

Una maturità espressiva intensa e virtuosistica insieme, in una lingua teatrale capace di evocare, inquietare, sorprendere.
Massimo Marino, Controscene/Corriere.it

Imperdibile e assai stimolante. Mario Brandolin,  Messaggero Veneto

Ottima prova che esalta con maestria la densità di contraddizioni, tensioni e allusioni  attraverso una raffinata messinscena.  Alberto Rochira, Il Piccolo

Ancora una grande prova attoriale, rigorosa, leggera pastello, complice, anche divertente, seppur nel dramma. Tommaso Chimenti, Scanner

Teatrino Giullare gioca con il testo pinteriano muovendosi lungo un crinale tra favola e realtà, surrealismo tragicomico e rapporti ambigui per restituire un’originale eppure fedelissima messa in scena dell’opera […] Sei personaggi, per due bravissimi attori che con incredibile versatilità, danno voce e corpo alle figure che abitano La Stanza costruendo un’impeccabile e minuziosamente studiata partitura gestuale e vocale. Silvia Gatto, Il Tamburo di Kattrin

Uno spettacolo prezioso e potente.
Marianna Sassano, NonSoloCinema
Un vento di novità.
Sara Passi, Radiogas

Abilissimi.
Sergio Lo Gatto, Klp

L’invenzione scenica determinante è quella delle maschere mobili in lattice, che aderiscono perfettamente al volto dell’attore; si tratta di una variazione per così dire ossimorica della funzione della maschera: perdendo in rigidità acquista in eloquenza, perturbante deformabilità che irrobustisce l’enigma del testo. Carlo Titomanlio, PisaNotizie.

Un lavoro così originale da non avere simili […] perfetto e suggestivo. Francesca Sacco,Paneacqua.

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