UN BÈS – ANTONIO LIGABUE

Regia MARIO PERROTTA

Interpreti MARIO PERROTTA

Inizio 06/04/2014, 18:00 | Fine 06/04/2014, 18:00

ULTIMO APPUNTAMENTO DEL CARTELLONE
CONTEMPORANEO AL TEATRO MARRUCINO

UN BÈS – ANTONIO LIGABUE
Teatro dell’argine in collaborazione con  Teatro Sociale di Gualtieri,
Comune di Gualtieri,  Associazione Olinda, dueL

Uno spettacolo di e con Mario Perrotta

Collaborazione alla regia   Paola Roscioli
Collaborazione alla ricerca   Riccardo Paterlini
Foto   Luigi Burroni
Organizzazione  Stefano Salerno

PREMIO UBU Miglior attore 2013 a Mario Perrotta

Domenica 6 aprile ore 18

Si conclude la stagione del contemporaneo curata da Edoardo Oliva al teatro Marrucino di Chieti con uno spettacolo imperdibile, entusiasmante e commovente. In scena il 6 aprile alle ore 18  ci sarà Un bés del Teatro dell’Argine, di e con Mario Perrotta, vincitore del Premio Ubu 2013, con questo spettacolo, come migliore attore. È la storia del pittore Antonio Ligabue, lo scemo del paese, l’uomo al confine, l’artista, il genio e anche l’uomo che ha vissuto senza un bès, senza un bacio, mai. È la storia di una solitudine, di uno stare al margine o forse oltre lo stesso margine, nel luogo in cui un bacio è un sogno per un uomo, un implorare che dura l’intera vita.

“Un bès… Dam un bès, uno solo! Che un giorno diventerà tutto splendido. Per me e per voi”
Provo a chiudere gli occhi e immagino: io, così come sono, con i miei 40 passati, con la mia vita – quella che so di avere vissuto – ma senza un bacio, Neanche uno. Mai.
Senza che le mie labbra ne abbiano incontrate altre, anche solo sfiorate. Senza tutto il resto che è comunione di carne e di spirito, senza neanche una carezza. Mai. E allora mi vedo – io, così come sono – scendere per strada a elemosinarlo quel bacio, da chiunque, purché accada.

Ecco, questo m’interessa oggi di Antonio Ligabue: la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un’implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l’uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l’anima: l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo intanto lo elemosinava. Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori. (Mario Perrotta)

MARIO PERROTTA
Nato a Lecce nel 1970, nel 1988 si trasferisce a Bologna dove consegue nel 1994, fonda insieme ad altri venti giovani artisti la Compagnia del Teatro dell’Argine. E’ considerato una delle figure emergenti del nuovo teatro italiano e il suo progetto Italiani cìncali sull’emigrazione del dopoguerra – finalista ai Premi Ubu 2004 come Migliore drammaturgia- e insignito della targa commemorativa della Camera dei Deputati “per l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione” -, ha raggiunto le 500 repliche tra Italia ed Europa. La sua riscrittura per le scene di Odissea, riceve in Premio Hystrio alla drammaturgia 2009 e gli vale la candidatura ai Premi Ubu 2008 come Miglior attore.  Nel 2008 riceve il Premio Città del Diario. Il 12 dicembre 2011 Mario Perrotta vince il Premio Speciale Ubu 2011.
Nel 2013 vince il premio Ubu come miglior attore per Un bès – Antonio Ligabue.

RECENSIONI
Il Sole 24 ore  – Renato Palazzi
Perrotta evoca lo stato di straziante solitudine che segna Ligabue nel suo vagare fra gli argini del Po. L’attore si inventa una straordinaria maschera verbale, un delirio ossessivo – tanto più intenso in quanto lui, pugliese, lo scandisce in una febbrile parlata emiliana – che getta una luce livida sullo sguardo che il mondo rivolge al “diverso”, al non-omologabile, seppure artista geniale.

La Repubblica  – Rodolfo Di Giammarco
Un bès – Antonio Ligabue è il primo dei tre movimenti dedicati all’infinita solitudine e diversità dell’artista. Perrotta con bell’istinto disegna dal vivo e plasma bene tiritere stralunate e terragne che trasmettono la bellezza del disincanto, della felicità perduta.

Il Corriere della Sera  – Magda Poli
Lo spettacolo offre un ritratto palpitante di un artista e di una vita solitaria, selvatica, percorsa da incubi che grazie ai pennelli si trasformavano in fantastiche visioni.

Il Manifesto  – Gianfranco Capitta
Teatro “civile” è il ritratto di un grande artista che ci propone uno dei campioni del teatro di narrazione. E’ il grido di dolore a coprire le altre parole, un grido che prende corpo negli eccessi e nelle ingenuità di quella mano felice. E’ solo l’inizio di un percorso per Perrotta, che fa attendere con curiosità i successivi sviluppi.

L’Unità  – Maria Grazia Gregori
Perrotta con grande bravura è sì l’attore solo che racconta, ma, allo stesso tempo “è” Ligabue, l’artista naïf dalla pennellata violenta e dal mondo immaginario. Solo in palcoscenico, di fronte a tre grandi cavalletti, con rara forza performativa, grazie a un ritmo che prende alla gola, ci restituisce la parlata di Ligabue e disegnando ne insegue il gesto febbrile, in un crescendo creativo che va di pari passo con le parole del suo affascinante racconto.

corrieredibologna.it   – Massimo Marino
Tocca a Mario Perrotta entusiasmare fino alla commozione il pubblico accorso da tutta con il suo Un bès; la vita, i dolori, le esclusioni di Antonio Ligabue portate dentro di sé con passione, dolore, stralunata e emozionantissima identificazione, una via crucis “cum figuris”, illustrata da disegni a carboncino eseguiti dall’attore in scena. Nel finale, …. scoppia un attimo di silenzio, e poi l’ovazione.

La Gazzetta di Parma  – Valeria Ottolenghi
Un bès – Antonio Ligabue è una creazione complessa, con Mario Perrotta che disegna a carboncino grandi pannelli, ripercorre gli anni in Svizzera di Ligabue, . Una serata davvero speciale.

Hystrio   – Roberto Canziani
Condotto com’è, attraverso le forme del monologo, un approccio di questo tipo esige un impianto di profonda immedesimazione, oltre che un lavoro linguistico accurato, per il pugliese Perrotta che si ritrova a parlare emiliano, e ci sembra la novità più evidente della strada  interpretativa su cui l’attore si è incamminato. Strada anche vincente in un mercato che chiede spettacoli di trasparente ed emotiva lettura.

Il Corriere Nazionale  – Tommaso Chimenti
Mario Perrotta cambia ancora. Non si adagia sugli allori, appena trova una formula riconoscibile, la abbandona e si lancia in nuove sfide. Artista a tutto tondo con una grande manualità per il tratto, il disegno, la pittura. Quest’ultima caratteristica è la spirale e la soluzione con la quale riesce, con il suo pestare il carboncino pece sui grandi fogli bianchi, a dare volti e lampi, squarci ed a delineare tutto il mondo interiore del pittore.

Rumor(s)cena   – Roberto Rinaldi
Mario Perrotta per tre anni, passo dopo passo attraverserà l’intera esistenza dell’artista a cui egli ha saputo restituire, con precisione e realismo interpretativo, tutta la sua potenza immaginifica, l’originalità del suo essere in relazione con l’altro, il diverso da noi, la genesi ancestrale che riconduce a qualcosa di sconosciuto per la civiltà progredita e la verità di uomo a cui mancherà sempre un bès. Un solo bès.

Krapp’s last post  – Mario Bianchi
Nello spettacolo, Perrotta non racconta Ligabue ma è Ligabue, in un’immedesimazione totale di commovente fragilità. Non è un racconto interpretativo lineare, il suo, come accade realmente nella “pazzia”; l’attore esce ed entra continuamente dalla parte, conferendo in questo modo un fortissimo risalto umano al personaggio. Perrotta scandisce tutti questi avvenimenti con un’immedesimazione totale, mai esteriore al personaggio, dipingendo in modo efficace le sue visioni.

Il Tamburo di Kattrin  – Emilio Nigro
Padronanza attoriale e fisicità versatile a prodursi in elemento scenico. Il palco diventa camera oscura, in alcune scene, dove sono proiettate, a luce fantasmagorica, paesaggi, disegni, volti.

INFORMAZIONI :
www.teatromarrucino.eu  info e prenotazioni:
Botteghino Teatro Marrucino
Tel. 0871.1330470  – 0871.321491
aperto da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20 (chiuso il lunedì)
Riduzione del 20% riservata a under 25, gruppi (min. 25 persone), over 65, enti e associazioni convenzionate.

Associazione Culturale Teatro Immediato
C.so Vittorio Emanuele II, 15 – 65121 Pescara
Cell. 3388726382-3336530249
info@teatroimmediato.it  www.teatroimmediato.it

 

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